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Conferenza stampa 13/04/2017 caso Reggio-Petrozzi

13/04/2017

Il Rugby San Donà ha deciso finalmente di dire la sua in merito al caso Reggio-Petrozzi, che con l’ultima decisione emessa dal collegio di Garanzia dello Sport del Coni ha ampiamente penalizzato la società sandonatese a 3 giornate dalla fine della stagione 2016/2017, non solo in meri termini di classifica, con conseguente accesso negato ai play off, ma soprattutto in termini di immagine e di rapporto con i propri partner finanziari, trattandosi – e spesso questo viene dimenticato – del massimo campionato nazionale di rugby.

Dopo il silenzio stampa mantenuto dal club nei giorni successivi alla sentenza dell’organo di Garanzia del Coni, il presidente Alberto Marusso e il direttore sportivo Paolo Dartora hanno parlato alla stampa per spiegare la posizione della società in merito al caso Petrozzi e al suo status di formazione, ripercorrendo le tappe della vicenda, che qui riproproniamo.

Luca Petrozzi, giocatore di nazionalità inglese ma eleggibile per la nazionale italiana (padre italiano), ha acquisito lo status di “EQUIPARATO di formazione italiana” - e badate bene non “EQUIPARABILE di formazione italiana” - a partire dalla stagione 2015-16, avendo giocato tre test match con la nazionale U20. Questa equiparazione è possibile grazie ad una delibera FIR emanata nel marzo 2016, richiamata nella Circolare Informativa FIR della stagione 2016–2017.

  • Comunicato federale n.7 stagione sportiva 2015-2016 (prot. 806/dp)

Punto 3.4 Delibera acquisizione formazione italiana nazionale U20 (pagine 7 e 8)

“…..omesse le premesse…..

            Tutto ciò premesso

          d e l i b e r a   q u a n t o   s e g u e

che un giocatore proveniente da Federazione straniera ma eleggibile ai sensi della Regulation 8 di World Rugby per la Nazionale Italiana per la categoria U.20 che disputi almeno un test match ufficiale con la Nazionale U. 20, divenendo per l'effetto eleggibile per la sola Nazionale Italiana,

è equiparato a giocatore di formazione italiana.

Così deciso all’unanimità dei presenti in data 16/3/2016

_____________________________________________________________________________________________________________

Si demanda all’Ufficio Tesseramenti e all’Ufficio Affari Legali Studi & Legislazione per gli adempimenti conseguenti.

F.to Il Presidente

Alfredo Gavazzi

 

  • Circolare informativa stagione 2016-2017

Punto 2.4.1 Formazione

Punto 2.4.1.1:

b) Sono equiparati ai giocatori di formazione italiana, ai soli fini regolamentari e per meriti sportivi, i giocatori di cittadinanza italiana o straniera che, pur non formati nei vivai giovanili italiani, maturino la seguente condizione:

Abbiano disputato almeno un test match ufficiale con la Nazionale U. 20, divenendo ai sensi della Regola n.8 della World Rugby, eleggibili per la sola Nazionale Italiana. (Delibera C.F. n. 31 del 16.03.2016)

Tale equiparazione produce i propri effetti regolamentari dalla stagione sportiva successiva a quella in cui è maturata.

 

Si ricorda che dal gennaio 2014, la Fir ha indicato la Nazionale U20 quale seconda rappresentativa Seniores ai sensi di quanto previsto dalla Regulation 8 di World Rugby, talchè i giocatori che partecipano a tale attività e che avrebbero i requisiti per essere eletti anche per altre squadre nazionali, perdono tale opzione e potranno giocare esclusivamente per la Nazionale Italiana. Il giocatore Petrozzi, difatti, come tutti i giocatori di nazionalità estera ma eleggibili per la nazionale italiana, una volta arrivato in Italia ha firmato un documento con cui ha dichiarato di essere consapevole che da quel momento in poi avrebbe giocato solo con la nazionale italiana.

Prima di stipulare l’accordo con il Rugby San Donà, il direttore sportivo Paolo Dartora ha richiesto via email la conferma della validità di tale norma per l’atleta Luca Petrozzi al responsabile FIR Alto Livello (atleti di interesse nazionale) Sig. Carlo Checchinato e via telefono all’Ufficio Tesseramenti della FIR, ricevendo in entrambi i casi una risposta affermativa: “Luca Petrozzi ha i requisiti ed è equiparato a giocatore di formazione Italiana.”

Di conseguenza - e solo in conseguenza di ciò - è stato firmato l’accordo con l’atleta e proceduto al suo tesseramento.

  • Regolamento organico FIR

All’art. 40 – modalità di tesseramento dei giocatori

punto 5 – la domanda di tesseramento deve essere:

comma a, redatta sugli appositi stampati forniti dalla Federazione e corredata da certificato anagrafico o fotocopia di documento di riconoscimento (mod 12 e mod 11).

All’art. 41 – tesseramento dei giocatori stranieri

 

Nei quattro punti illustrati, non si fa alcun riferimento alla registrazione dello status di formazione del giocatore. Il modello 12 FIR del tesseramento (modello in cui, l’atleta, chiede di essere tesserato per una società) non prevede nessun riquadro o spazio dove poter indicare lo status di formazione oppure dove poter richiedere l’aggiornamento dello stesso; lo stesso dicasi per il modello 11con cui le società richiedono il tesseramento, né esiste alcuna norma in ambito Fir a tal proposito che indichi come debba essere fatta questa richiesta. Lo status di formazione, infatti, è un diritto soggettivo che si acquisisce automaticamente nel momento in cui si hanno i requisiti.

Oggi, a questo proposito, la FIR sostiene che era compito della società dare un input/memo (una nota allegata, per esempio) all’Ufficio Tesseramenti per ricordare che il giocatore Petrozzi, che per 3 volte ha indossato la maglia azzurra, era diventato di formazione italiana.

Il Rugby San Donà non ha inviato nessun input perché, visti i colloqui già intercorsi, che confermavano la normativa, visto che, secondo la normativa, era compito dell’Ufficio Tesseramenti aggiornare lo status di formazione e visto - e confermato per mail e telefonicamente - che Luca Petrozzi, giocando tre test match ufficiali per la nazionale U20 nel 2015, aveva i requisiti necessari, ha ritenuto che  vi fossero già sufficienti input per aggiornare lo status del giocatore.

Per una svista, un involontario errore burocratico, o probabilmente perché l’Ufficio Tesseramenti non ha adempiuto ad aggiornare lo status dei giocatori di interesse nazionale, ex nazionali U20, che avevano acquisito i requisiti indicati dalla norma deliberata apposta per loro, il giocatore è stato registrato, non tesserato, con lo status di giocatore di formazione straniera. A questo proposito, la tessera cartacea del giocatore, da cui sarebbe stato più facile verificare lo status, così come quella di molti altri giocatori, non è mai stata recapitata alla Società.

Da questo errore nella registrazione del giocatore da parte dell’Ufficio Tesseramenti e/o dal mancato controllo del Rugby San Donà nasce tutta la vicenda.

Dopo la partita con il Conad Reggio del 4/12/2016, in corso di omologazione, il Giudice Sportivo ha inserito nel sistema elettronico i numeri di tessera dei giocatori, scoprendo la presenza di 5 giocatori di formazione straniera in lista gara e, dopo aver “verificato” con l’Ufficio tesseramenti, penalizza la società con la partita persa a tavolino e 4 punti di penalizzazione. Anche in questo caso, l’Ufficio Tesseramenti non ha avanzato nessun dubbio su un possibile errore nel database.

 

  • DELIBERA GARA “RUGBY REGGIO ASD/RUGBY SAN DONA’ S.S.D.R.L.” del 4 dicembre 2016

Il Giudice Sportivo,

rilevato dal referto del Sig. Emanuele Tomò che in occasione della gara in oggetto la società Rugby San Donà SSD RL ha impiegato i seguenti cinque (5) giocatori di formazione estera, Sig. Gino Neil LUPINI tess. 534885, Sig. James Nicholas AMBROSINI tess.399903, Sig. Adam M.C. WESSELS tess. 616126, Sig. Gregory Peter BAUER tess. 613836 e Sig.Luca PETROZZI tess. 433968;

tenuto conto, che la normativa federale di cui al punto 1 lett. C) primo comma di pag. 104 della C.I. 2016/2017, prevede che: “le

società di serie Eccellenza sono tenute ad inserire nella lista di ciascuna gara disputata un massimo di 4 giocatori di formazione non

italiana di cui 1 soddisfi le condizioni sotto riportate, pena l’applicazione delle sanzioni di cui all’art. 29 del Regolamento di Giustizia:

Dei quattro giocatori di formazione non italiana schierati in ciascuna gara almeno uno deve soddisfare una delle seguenti condizioni:

a) Essere nato nell’anno 1992 o successivi;

b) Aver giocato in via continuativa in Italia per le due stagioni sportive precedenti. Per continuità si intende che il giocatore nelle

due stagioni sportive non abbia giocato in campionati di altre federazioni”.

Considerato che la suddetta società ha contravvenuto a quanto disposto al punto 1 lett. C) primo comma della Circolare Informativa

2016/2017 inserendo nell’elenco giocatori un numero superiore di giocatori di Formazione estera rispetto a quanto stabilito dalle

prefate norme (5 in luogo di 4);

Visti gli artt. 29/1 lett. e) Reg. del Giustizia e artt. 16 lett.b) e 25 lett.b) del Regolamento Attività Sportiva e il punto 1 lett. C) primo

comma di pag. 104 della Circolare Informativa 2016/2017 dichiara perdente la società Rugby San Donà SSD RL con il risultato di 20 a 0 (mete 4 – 0) in favore della Rugby Reggio Asd, anziché di 24 a 25 (mete 2 – 3) risultato conseguito sul campo, in favore della Rugby San Donà, e la punisce inoltre con la penalizzazione di quattro punti in classifica e con la MULTA DI €. 100.00 (CENTO/00)

Roma, 7 dicembre 2016 (Avv. Marco Cordelli)

 

E’ solo a questo punto (mercoledì 7/12/2016) che la società viene a sapere dell’errata registrazione di Petrozzi e, a semplice ed immediata richiesta via email del direttore sportivo, lo status del giocatore è stato aggiornato in data 8/12/2016 dall’ Ufficio Tesseramenti FIR a giocatore equiparato di formazione italiana. Nessun modulo firmato, né dal giocatore né dalla Società, è stato richiesto per modificare lo status del giocatore, ad ulteriore testimonianza che lo status di un giocatore è un diritto soggettivo acquisito e che non va richiesto.

Il Rugby San Donà fa ricorso alla Corte Sportiva di Appello che, con la delibera n.12 del 19 gennaio, riconosce che si tratta di un errore formale, ribadendo l’acquisizione di diritto dello status del giocatore, e annulla la sentenza del Giudice Sportivo, riconfermando il risultato del campo. La squadra aveva infatti vinto 25 a 24 il match, tra l’altro, senza schierare in campo il giocatore qui imputato. Nella sentenza, però, la Corte Sportiva di Appello precisa, sottolineandolo, che “nessun errore può essere imputato al competente Ufficio Tesseramenti della FIR”. La sottolineatura continua dicendo che era “onere della parte interessata chiedere il tesseramento con la precisazione dello status del giocatore”, contraddicendo, invece, quanto detto nella delibera del 16/03/2016 di cui sopra.  

In conseguenza di questo, il Rugby Reggio ricorre al Collegio di Garanzia dello Sport del CONI, asserendo che “se non è colpa della Federazione allora è colpa del Rugby San Donà” e insistendo sul fatto che quel giorno Petrozzi risultava tesserato come giocatore di “formazione straniera”.

Il Collegio di Garanzia dello Sport del Coni, per motivi giunti alla società solo oggi e al vaglio dei suoi legali, ha dato ragione al Reggio accettandone il ricorso. Visto il dispositivo emesso, il Giudice Sportivo dispone nuovamente l’aggiornamento del risultato della gara in oggetto con il risultato di 20 a 0 per il Conad Reggio e la conseguente penalizzazione di 4 punti in classifica al Lafert San Donà.

La delibera del Giudice Sportivo del 05/04/17, così come la precedente del 07/12/17, sanziona la società sandonatese in base:

  • All’articolo 29/1, lettera e del Regolamento di Giustizia

"…effettui gare ufficiali con uno o più giocatori che, secondo le norme Federali, non potevano parteciparvi, con la sanzione della penalizzazione di quattro punti in classifica e della perdita della gara…”

  • All’articolo 25, lettera b del Regolamento di attività sportiva

La suddetta delibera crea, quindi, un conflitto tra le norme, la delibera federale (scritta di proposito per equiparare a formazione italiana i giocatori U20 che hanno scelto di giocare per la Nazionale Italiana) e la norma amministrativa del tesseramento. Quali sono le più importanti da tenere in considerazione?

Al “termine” di tale vicenda, le parole del presidente Marusso non nascondono la profonda delusione e amarezza che ha avvolto tutti i giocatori, il club intero e i tifosi: “Stiamo subendo un’ingiustizia di una dimensione inspiegabile e sproporzionata. Otto punti di penalizzazione per un errore amministrativo, la stessa sanzione di chi, intenzionalmente, invece,  schiera giocatori che non possono partecipare ad una partita. Otto punti di penalità per un fatto che nessuno contesta: Petrozzi è ed era di formazione italiana. C’è solo stato un errore di registrazione che non per forza deve essere colpa di qualcuno. Un errore formale che, in nessun modo, può giustificare una simile penalità e soprattutto falsare un campionato oltre che a mancare di rispetto chi gioca, lavora e crede in questo sport”.

 

Rugby San Donà:

San Donà di Piave (VE)

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