Il rugby arriva a San Donà di Piave alla fine degli anni 50 del secolo scorso per iniziativa di alcuni studenti, Mario Pacifici e Corrado Teso in testa, che avevano appreso i primi rudimenti della palla ovale presso il collegio Brandolini di Oderzo. Dopo aver convinto alcuni amici fondarono l'Associazione Sportiva Rugby San Donà esordendo ufficialmente già nel campionato 1960/1961.
I successi non tardarono ad arrivare e solo dopo due stagioni si concretizzò la promozione nella serie cadetta.
Al termine del campionato 1975/1976 finalmente l'approdo alla massima serie, dove il Rugby San Donà rimase per alcuni lustri, meritandosi la stima e l'apprezzamento di tutto l'ambiente rugbystico, nelle varie strutturazioni che il campionato maggiore ha avuto.
La prima squadra è riuscita anche ad arrivare a disputare ben quattro fasi finali per lo scudetto (1989/1990, 1991/1992, 1992/1993, 1995/1996).
Numerosi i giocatori arrivati alla Nazionale: fra i più rappresentativi vi sono coloro che hanno indossato la fascia di capitano: Adriano Fedrigo (41 test-matches a partire dal 1972; Giancarlo Pivetta, pilone dell’Italia dal 1979 al 1993 (46 presenze in Nazionale e due Mondiali: 1987 e 1991, quest'ultimo anche come capitano) e allenatore della squadra seniores nelle stagioni 2004 e 2005; Andrea Sgorlon (ora tecnico della Nazionale Italiana under 18).
Negli ultimi anni, complice la trasformazione del campionato maggiore in Top, il Rugby San Donà ha militato in Serie A, con una sola battuta d'arresto nel 2005.
Il 2005 è stato anno di grandi cambiamenti per il Rugby San Donà: il momento della retrocessione in serie B, avvenuto dopo la perdita dell'ultima partita ai play-off salvezza per un soffio, ha portato la Società alla necessità di ricostituirsi e a solidificare le proprie basi, variando la propria composizione dai vertici sino all'apparato tecnico, in modo da dedicare maggiori attenzioni al sempre florido vivaio del Rugby San Donà e a dare nuova linfa alla prima squadra.
Si è strutturato il gruppo Amatori, al quale fanno capo numerosi giovani imprenditori locali, tra i quali molti ex giocatori, con il preciso intento di riportare la Società ai fasti dei tempi migliori. Tali attenzioni hanno portato subito i primi risultati: dopo un solo anno di "purgatorio" in serie B Orved San Donà è tornata nuovamente a disputare il campionato di Serie A, dopo una stagione nella serie cadetta che l'ha vista primeggiare sin dalla prima giornata.
Il Settore Giovanile
Contemporaneamente all'inizio dell'attività di Mario Pacifici e dei suoi compagni, anche in campo giovanile si mossero i primi passi verso il nuovo sport. L'interesse per il pallone ovale fu sfruttato da Gianni Salmaso, caposcout e appassionato sportivo, desideroso di portare una ventata di novità fra le attività creative dell'organizzazione scoutistica.
Sorsero così sotto l'egida del Centro Sportivo Italiano il San Giorgio Rugby San Donà, il CSI San Donà e il CSI Musile e sempre più frequenti furono i tornei. La prima grossa manifestazione propagandistica fu la finale regionale di rugby educativo organizzata dal Comitato Regionale Veneto il 6 giugno 1965: il CSI San Donà vinse nelle categoria Under 13, dando il via ad una lunga serie di successi: secondi alle finali nazionali di Livorno nel 1969, campioni d'Italia nella categoria Under 13 nel 1970 e campioni d'Italia Under 15 nel 1971.
L'enorme sviluppo che il rugby stava avendo in Italia spinse la Federazione a creare altre categorie di squadre distribuite in precise fasce d'età in modo che non accadesse che ragazzi di 15 anni si trovassero a giocare con altri di 19.
Il Rugby San Donà non si fece cogliere impreparato da tutte queste novità, e proprio a parire dagli anni '70 collezionò una serie di successi in campo giovanile, tra cui la vittoria del Campionato Italiano Under 13 nel 1976 e due Giochi della Gioventù consecutivi (1983 e 1984).
A fine anni Ottanta il rugby sandonatese veleggiava nell'Olimpo della palla ovale nazionale. Un gruppo di dirigenti e di genitori, contagiati dalle gesta dei propri ragazzi, costituirono legalmente nel 1989 l'A.S. Rugby Educativo San Donà con l'intento di supportare tutto il movimento curando in modo diretto le categorie juniores. Ad un periodo brillante però subentrò una fase oscurantista sotto l'aspetto societario, con conseguente calo di atleti e di risultati.
Ma la volontà e l'impegno di alcuni, nuovi e vecchi, prevalsero sul vittimismo: la Società venne rifondata e, dopo non poche difficoltà, le cose volsero al meglio tanto da raggiungere, in pochissimo tempo, eccellenti risultati e un'invidiabile autonomia economica e gestionale. Ma guai a cullarsi sugli allori, il monito rimane sempre lo stesso: "La meta vincente è quella che non si è ancora realizzata".